L’Associazione Vecchia Alassio deve la sua esistenza all’incontro tra due personalità alassine nel lontano 1960: Mario Richero, maestro elementare di grande cultura e passione per Alassio, ed Antonio Carossino, impiegato comunale con una grande passione per la storia, soprattutto della sua cara Alassio.
L’idea era quella di dare vita a un’associazione culturale con lo scopo di tutelare il dialetto del paese, la sua storia e le sue tradizioni, preservare il patrimonio culturale e paesaggistico, che hanno reso la Città di Alassio bella ed ammirabile da sempre.
Richero e Carossino, coinvolsero nel progetto Antonio Freghetti ed il dr. Mario Scofferi i quali, a loro volta, allargarono l’invito ad altre personalità alassine.
Finalmente il 4 gennaio 1961, dopo mesi di discussioni e incontri, nel salone di casa Scofferi di fronte al notaio Airaldi venne costituita l’Associazione Vecchia Alassio. Un’associazione puramente culturale e apolitica contro la proposta di un “partito” schierato.
Situata nel cuore storico di Alassio, a due passi dal Molo, dal Caffè Balzola e dalla Parrocchia Collegiata di Sant’Ambrogio, nel locale dove il padre del socio fondatore Maestro Mario Richero svolgeva la sua attività di fabbro ferraio, generazioni di alassini si sono succeduti nel portare avanti le tradizioni e gli scopi dell’Associazione.
Quando nel 1969 il padre del maestro Richero smise di esercitare la sua attività, l’allora proprietario della sala, Giovanni Carletti, piemontese innamorato di Alassio, concesse al figlio del fabbro ed all’Associazione Vecchia Alassio di utilizzare l’ex-officina a titolo gratuito.
Necessitando di ulteriore spazio per svolgere le proprio attività culturali, l’associazione a proprie spese, restaurò il locale e realizzò nel cortile annesso alla sala un’altra stanza ad uso segreteria, ed i servizi igienici.
La generosità del dottor Carletti durò fino al 1976, quando gli eredi, divenuti proprietari per successione, misero in vendita il locale.
Il Consiglio direttivo propose di acquistare la sede dagli Eredi, finanziando l’acquisto con la generosa sottoscrizione di soci e simpatizzanti, dedicando subito dopo l’ex-officina alla memoria dello stesso Carletti.
La Sala Carletti, da molti anni, è divenuta il fulcro delle attività dell’associazione, ospitando mostre d’arte, conferenze, eventi di pubblico interesse, assemblee e serate per i soci.
Altri importanti benefattori furono i coniugi Casadei che alla loro morte lasciarono in dono all’Associazione l’appartamento di loro residenza in via Ignazio Dell’Oro. L’allora Consiglio Direttivo ne permutò la proprietà con un locale attiguo alla sala Carletti realizzandovi l’attuale ingresso alla segreteria. Con il conguaglio in denaro furono acquistati un magazzino in regione S. Rocco, una cantina in via Diaz e fu inoltre costituito un deposito in denaro denominato fondo Casadei con lo scopo di finanziare opere di beneficienza.
La voce dell’Associazione Vecchia Alassio è da sempre il mensile L’Alassino, che resta lo strumento di divulgazione e informazione più utilizzato e apprezzato, anche se negli ultimi anni è cresciuto l’utilizzo dei più moderni Social Media, quali internet e FaceBook per strizzare l’occhio alle generazioni più giovani, sempre con il proposito di contribuire alla vita ed alla cultura cittadina con moralità ed impegno.